Il rumore leggero della sabbia spostata dal vento torrido si alterna
allo sporadico rummel del cammello che porta in giro le sue due
gobbe, annoiato, e del tutto indifferente all’uomo barbuto che gli
sta sul dorso.
- Ohi,
bestiaccia dall'alito gentile come una paté di gorgonzola
ammuffito... sveglia! Tieni il passo - biascica l'uomo barbuto che di
nome fa Eratostene e che, vivendo nel terzo secolo prima dello 0, non
ha la più pallida idea di che cosa sia il gorgonzola, ma la storia
la racconto io quindi fo' come mi pare e piace e morta qui.
Eratostene è nato a
Cirene, in quella che oggi è la Libia. Ai suoi tempi il mondo non ha
ancora conosciuto la devastante potenza dei Romani, ancora impegnati
nella conquista della penisola italiana e non ancora impegnati nella
famosa querelle con Asterix e Obelix. Ai tempi di Eratostene,
soprattutto, l’effimero impero di Alessandro Magno si sta
inesorabilmente sfaldando e la città sul Mediterraneo che porta il
nome del conquistatore è la più importante dell’Egitto dei
Tolomei, la città del più grande faro mai costruito, la sede della
più grande biblioteca mai vista. Eratostene è
arrivato ad Alessandria intorno al -240, a circa 30 anni, come
precettore del figlio di Tolomeo III. Adesso è direttore della
biblioteca e custode di tutti i suoi testi, 700,000 o giù di lì.
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Ritratto di Eratostene (public domain; fonte: Wikimedia Commons) |
I suoi detrattori
invece lo chiamano 'beta', per sottolineare come sia sempre secondo
allo specialista ‘alfa’ in ogni campo del sapere si cimenti.
- Dì un
po', cammello, lo sai perché mi serve che tu tenga un'andatura
costante?- chiede Eratostene all'animale mentre guarda il gruppo di
palmizi che stanno per raggiungere.
- Perché
sei un bipede paranoico e sudaticcio che crede di poter in qualche
bizzarro modo misurare la circonferenza del Mondo senza la tecnologia
degli alieni che hanno costruito le piramidi*? - pensa compassato
l'animale, anche se un meno compassato – eahhhrg! – è
l'effettiva risposta che gli esce dalla bocca e arriva al filosofo
accompagnata da una zaffata tiepida e dal tanfo