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Sunday, February 3, 2013

GLI INSETTI GNAM-GNAM E L'IMPATTO AMBIENTALE

Disegno di un piatto di insetti pronti per essere mangiati (by sciencemug)
Bon bugs-appétit! (by sciencemug)
Una ricerca dimostra che, a parità di proteine animali prodotte, l'allevamento intensivo di insetti commestibili per l'uomo ha un impatto ambientale più limitato rispetto a quello di maiali, polli e manzo. Lo studio è stato fatto su due specie di coleotteri allevati in una fattoria olandese. I risultati della ricerca sono stati da poco pubblicati sulla rivista scientifica Plos One.






Summary (of the post) in Eng?ish at the end of the post.
Full PODCAST EPISODE ("The Yum-Yum Bugs!") script in Eng?ish after the summary

Il post si apre con Sciencemug alle prese con una bacinella di acqua bollente in cui ha appena versato un pugno di sale grosso da cucina.
PiPs, completamente sfatto per l'influenza, sta seduto in poltrona come fosse del budino caldo appena versato in una ciotola, ha lo sguardo vitreo, inebetito come non mai e indossa, nell'ordine pelle-mondo, 1 maglietta della salute e 1 paio di mutandoni di lana, 2 pigiami felpati, 1 tuta felpata, 1 cardigan di lana grezza e sulle gambe ha appoggiata 1 trapunta di piume d'oca del peso netto di 8kg. Quando SM si avvicina al suo post febbricitante ha l'impressione di avere di fronte un misto tra un omino della Michelin tossicodipendente e una scultura post moderna animata... e tossicodipendente.
SM mette la bacinella fumante su un tavolino vicino a PiPs e dice - E ricordati che dopo i profumi, quando l'acqua sarà tiepida, devi 'sniffarne' un po', piano, e vedrai che il naso ti si libera. Capito?
P– Dì cabo, gradie cabo... -
S- Bon, io adesso vo', PiPs, devo raccontare l'articolo sugli insetti e il cibo, ti ricordi? -
Ma PiPs non ascolta già più, sì è coperto con un telo da mare e rantola e tossicchia in balia del vapore...


S- Ooooh allora, Dennis Oonincx e Imke de Boer sono una simpatica coppia di scienziati che lavora in Olanda. Oonincx e de Boer (da adesso in poi, per comodità, Ox e Bo) decidono di studiare l'impatto ambientale dell'allevamento intensivo di due specie di insetti che sono commestibili e rappresentano un'ottima fonte di proteine animali. Le specie di insetti in questione sono la Tenebrio molitor e la Zophobas morio (da adesso in poi, per comodità, Tm e Zm). Tm e Zm sono coleotteri le cui larve vengono attualmente allevate e vendute come cibo per animali. E si dà il caso che una delle aziende agricole che tratta questo tipo di prodotto si trovi proprio nei Paesi Bassi e si chiami 'van de Ven Insectenkwekerij' (da adesso in poi, per comodità, Vinsj). La Vinsj alleva le due specie di coleotteri nello stesso identico modo e ne produce la medesima quantità all'anno e da adesso in poi, per comodità, non racconterò mai più articoli scritti da gente che vive e lavora in zone linguistiche dove si usano copiosamente 'w', 'k','y' e 'x'... - Appalusi di approvazione da parte del pubblico in sala quale sala direte voi e io che ne so sono la voce fuori campo mica il geometra di blogger... -

Ox e Bo calcolano quanto 'costa' all'ambiente produrre proteine animali avendo come fonte i coleotteri Tm e Zm. I due scienziati della terra dei tulipani, poi, confrontano i dati della loro ricerca con quelli già esistenti sulla produzione di proteine animali da fonti classiche come uova e latte e carne di maiale, pollame e manzo. 
Il risultato del confronto è che, a parità di proteine ricavate, l'allevamento di insetti produce meno gas serra e richiede l'uso di molta meno terra dell'allevamento dei normali animali da fattoria.

Disegno delle fonti di proteine animali di cui parla il post: uova, latte, carne di maiale, pollame, ruminanti e infine insetti (by sciencemug)
Le fonti di proteine animali di cui parla il post (by sciencemug)
Ora, esimio sagacissimo lettore, lo so cosa pensi in questo momento, perché io, vedi, ho superpoteri webbici e posso leggere il tuo labiale mentale. E il tuo labiale mentale dice: “vabbè, certo, l'impatto ambientale dell'allevamento olandese delle larve di coleottero... see see see... e mi vuol spiegare di grazia, gentile blog dei miei stivali, come diavolo si fa a valutare l'impatto ambientale di una qualsivoglia attività 'artropodica' e non?” Eh, caro il mio affezionato nonché arzigogolato lettore, la risposta è: con un life cycle assesment, aka LCA.
L'LCA non è un potente allucinogeno giunto fino ai nostri giorni direttamente dagli anni '60 del secolo scorso e che fa vedere cose che altrimenti noi umani non potremmo neanche immaginare tipo raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser e cocorite blu titanio da combattimento danzare lascive e in fiamme al largo dei bastioni di Orione sopra nuvole di gelatina alla frutta, naaa na. L'LCA è un metodo consolidato che analizza l'impatto ambientale dell'intero ciclo vitale di un prodotto, dall'inizio alla fine, o, come dicono gli angoli sgrammaticati attaccati a grosse pìetre - gli anglosassoni - 'dalla culla ai cancelli dell'azienda agricola'. Ox e Bo, nello specifico, valutano tutto ciò che riguarda i nostri gustosi coleotteri, dalla produzione e trasporto del loro mangime (carote e granaglie di soia, segale e granturco integrato con lievito di birra), alle specifiche procedure usate per il loro allevamento alla Vinsj. 

Disegno del sistema di produzione dei coleotteri commestibili (adattato da quello del paper by sciencemug)
Il sistema di produzione dei coleotteri commestibili (adattato da quello del paper by sciencemug)
I ricercatori della terra dei tulipani scelgono e quantificano tre indicatori ambientali per fare il life cylce assesment sui nostri ineffabili coleotteri gnam-gnam: